Ma c'e' chi dice si tratta solo di un'illusione ottica spiegando che senza le modifiche la nuova norma avrebbe l'effetto paradossale di aumentare il netto in busta paga agli eletti, dal momento che i vitalizi entravano nell'imponibile ed erano dunque tassati, mentre i contributi previdenziali no. Per correre ai ripari, l'ufficio di presidenza decide allora di tagliare 1.300 euro lordi alle indennità. Risultato? Per i deputati il taglio è solo formale perché lo stipendio netto in busta paga resterà lo stesso, anche se per lo Stato si dovrebbe comunque trattare di un risparmio.
Il Giornale scrive: 'In realtà però il taglio non è altro che un bluff. Perché la sforbiciata è stata decisa per evitare che, nel passaggio al nuovo sistema previdenziale, l’indennità dei parlamentari potesse subire un aumento a causa di un diverso trattamento fiscale. Il passaggio dal vitalizio al contributo comporta infatti l’emersione di una quota di reddito, in quanto i versamenti previdenziali non sono tassati mentre lo erano le trattenute per i vitalizi. Inoltre, annuncia il questore del Pdl, Antonio Mazzocchi, questi 1.300 euro che verranno tagliati saranno accantonati in un fondo a tutela di eventuali ricorsi da parte dei deputati'.
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