La lotta di Rene LeBouvier contro la Chiesa Cattolica rischia di creare un precedente in Francia
“Sbattezzatemi”: questo il grido di Rene LeBouvier, un francese che vive in Normandia ed educato, da sempre, come un perfetto cattolico. Solo che poi ha cambiato idea, ha rifiutato la sua educazione passata e ha deciso di diventare ateo, “libero pensatore”, anzi. E ha fatto dello sbattezzo una battaglia perenne: vuole essere cancellato dai registri della Chiesa Cattolica.
QUESTIONE DI ONESTA’ – “Lo trovo più onesto”, dice Rene, e la Chiesa, però, non ci sta. “Non crede più in Dio”, scrive il Daily Mail, “e il pensionato crede che sarebbe più onesto”, come dicevamo, “lasciare la Chiesa e ha scritto alla sua diocesi per essere sbattezzato già nel 2000. Dieci anni dopo, LeBouvier vuole andare oltre. Gli scandali dei pedofili e le predicazioni del Papa contro i profilattici nell’Africa piagata dall’Aids hanno aiutato a rinforzare l’opposizione di LeBouvier alla religione. Ha chiamato la posizione del Papa sull’Africa “criminale” e, ciò che è più importante, ha denunciato la Chiesa francese, chiedendo al giudice l’applicazione della legge francese sulle associazioni: come in Italia, in Francia nessun cittadino può essere costretto a rimanere in una associazione privata, quale è la Chiesa Cattolica. “Il giudice normanno ha deciso in suo favore”, scrive il Daily Mail; “la diocesi, però, ha già fatto appello”.
SBATTEZZATEMI – Loup Desmond, che ha seguito il caso per la Croix – praticamente l’Avvenire francese – pensa che “si potrebbe istituire un precedente legale e aprire la strada per molte più domande di sbattezzo”. “Ci sono già un migliaio di domande all’anno, in Francia, per la rimozione dai registri battesimali, una maniera per dissociarsi dalle prese di posizione della Chiesa sul preservativo, sulla contraccezione e sull’omosessualità”, scrive la Radio Vaticana, che si chiede se la menzione nei registri sia davvero “un attentato alla vita privata”. Nel 2010, nel vicino Belgio, oltre 2000 persone hanno chiesto di uscire dalla Chiesa; i cattolici più vicini alle posizioni democratiche non si stupiscono affatto. Christian Weisner, di Noi siamo Chiesa: “Il problema è il modo in cui la Chiesa Cattolica Romana ha deciso di evitare il nuovo approccio basato sulla democrazia, un nuovo modo di confrontarsi al problema femminile; ormai, c’è una distanza epocale fra la Chiesa e la modernità”.
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