ROMA - Il ministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi, ritiene che sia "molto basso" il rischio che Israele attacchi l'Iran e auspica che le pressioni occidentali possano costringere Teheran a fermare il suo programma nucleare che a suo avviso abbia “uno scopo militare". Il titolare della Farnesina pero’ non e' dello stesso parere nei confronti d’Israele che al contrario dell’Iran, non ha mai firmato il Trattato di non proliferazione nucleare (Tpn), non e’ un membro dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) e non ha permesso mai all’Aiea di visitare i suoi siti nucleari. Israele che secondo le fonti occidentali e non, e’ in possesso di almeno 200 testate atomiche. Alla domanda se si facciano due pesi e due misure tra il nucleare di Teheran e la bomba israeliana, Terzi risponde che l'esistenza dell'ordigno di Tel Aviv "non e' mai stata dichiarata". In altre parole il ministro degli Esteri italiano prima dice di non sapere nulla dell’atomica israeliana ma all’improvviso cambia idea: “se comunque Israele l'avesse, avrebbe finalita' pacifiche".
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