domenica 8 gennaio 2012

La strategia degli Stati Uniti sulla Difesa: Obama sempre più somigliante a Bush prima dell'11/9

Barack Obama e George W. Bush a New York lo scorso settembre durante la commemorazione dell'attentato alle Torri Gemelle (Ansa)
A guardarla da vicino la Defense Strategic Review presentata da Barack Obama e dal numero uno del Pentagono Leon Panetta riporta gli Stati Uniti indietro di undici anni assomigliando molto all'indirizzo strategico presentato all'inizio del 2001 dall'Amministrazione di George W. Bush appena insediatasi alla Casa Bianca nove mesi prima dell'attacco di al-Qaeda al cuore degli Stati Uniti. Obama ha indicato la via del ridimensionamento degli impegni oltremare con il ritiro completato dall'Iraq e quello, già avviato, dall'Afghanistan. 
 Proprio come Bush e il segretario alla Difesa dell'epoca, Donald Rusmfeld, che vararono il ritiro dei 12 mila soldati statunitensi schierati nei Balcani e annunciarono quello del migliaio di militari dislocati in Sinai nel nome di una strategia che prevedeva il disimpegno dalle missioni di pace e stabilizzazione (da lasciare agli europei) mentre l'America avrebbe dovuto impegnarsi in conflitti e operazioni strettamente legati agli interessi nazionali. 
Obama, come dieci anni or sono Bush, intende ridurre la presenza militare in Europa per potenziare il fronte del Pacifico e tenere testa al riarmo cinese. Nella primavera 2001 Bush e Rumsfeld annunciarono che avrebbero fornito a Taiwan le armi negate dall'Amministrazione Clinton aiutando gli alleati asiatici a contenere l'espansionismo di Pechino e la minaccia nordcoreana. 
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