Nella bozza del decreto interventi su poste, professioni e trasporti. Deroga sull'articolo 18 per le fusioni. Monti: "Nei prossimi giorni vareremo una serie di norme molto ampia sull'apertura del mercato"
"NEI PROSSIMI giorni dovremmo arrivare ad un provvedimento molto ampio per quanto riguarda le liberalizzazioni", ha annunciato ieri il premier Mario Monti durante la conferenza stampa con la cancelliera tedesca Angela Merkel. "Lo scopo di tutta questa operazione -ha spiegato - è quello di conseguire più crescita e più equità". La "rivoluzione per decreto", che scandirà la fase due dell'esecutivo tecnico per rilanciare la crescita, fa dunque il suo esordio. E non solo come annuncio.
Una prima bozza diffusa ieri (anche se palazzo Chigi nega l'esistenza di un testo definitivo) riporta difatti in 28 articoli le possibili liberalizzazioni che il governo potrebbe trasformare in decreto entro il 20 gennaio. Spicca, tra gli altri, anche una norma sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che lo arricchisce di un comma 1bis. L'obbligo di reintegro, in caso di incorporazione o di fusione di due o più imprese che occupano un numero di dipendenti pari o inferiore a 15, scatta solo se il numero complessivo di lavoratori è sopra le 50 unità.
Tra gli altri punti della bozza di decreto c'è un capitolo che riguarda la "promozione della concorrenza nei servizi pubblici locali". L'Antitrust vigilerà sulla effettiva liberalizzazione e la reale concorrenza nei servizi erogati dagli enti locali: dal trasporto pubblico ai servizi integrati, ad eccezione dell'acqua. In questo caso le competenze resterebbero all'Autorità per l'energia elettrica e il gas.
Il commercio. Saldi liberi tutto l'anno, senza vincoli di sconti e durata, per negozi grandi e piccoli e senza previo avviso al Comune di appartenenza. L'articolo 2 della bozza, riservato alla "Libertà di praticare sconti", prevede che "ogni impresa commerciale anche al dettaglio, in qualunque settore merceologico, può decidere in autonomia il periodo nel quale effettuare sconti, saldi e vendite straordinarie, la durata delle promozioni e l'entità delle riduzioni". Gli "obblighi preventivi di comunicazione all'amministrazione" verrebbero dunque eliminati. Così come le vendite "straordinarie" (liquidazione, fine stagione, promozionali), ricomprese nella più generale possibilità offerta agli esercenti di decidere come, quando, per quanto tempo offrire alla clientela la propria merce ribassata.
I consumatori. La class action, ovvero il procedimento o azione di classe che i consumatori possono esercitare collettivamente per ottenere il risarcimento di un danno, ispirato alla legislazione anglosassone e ora tutelato dal Codice di consumo all'articolo 140-bis, potrebbe essere rafforzata. Stando all'articolo 5 della bozza di decreto sulla concorrenza, il campo di applicazione delle class action verrebbe esteso e liberati i coaguli che ne bloccavano gli esiti, qualora si fermavano alla situazione e alle richiesta "individuale" ora superata dal concetto di omogenea. L'articolo 6 rende più stringenti i tempi. La Corte d'appello decide entro e non oltre 40 giorni. In caso di conciliazione le parti devono trovare un accordo sulla liquidazione entro 90 giorni.
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http://www.repubblica.it/economia/2012/01/12/news/piano_liberalizzazioni-27961521/
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