Roma, 12 gen. (Adnkronos/Ign) - Con 309 voti contrari e 298 favorevoli su 607 votanti, la Camera a scrutinio segreto ha respinto la richiesta di autorizzazione all'arresto nei confronti del deputato del Pdl ed ex sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino.
"Sono la vittima di trattamento ingiusto e di un'aggressione politica e in parte giudiziaria", afferma Cosentino all'uscita della Camera. "Ringrazio il Parlamento e non la Lega - aggiunge - per il dibattito proficuo e produttivo che si è svolto oggi sul mio caso".
Riguardo al proposito di dimettersi da coordinatore regionale del partito in Campania, manifestato prima del voto, il deputato Pdl prende tempo: "E' mia intenzione farlo. Sentirò i vertici del partito in Campania e i vertici nazionali del Pdl".
Oltre all'atteggiamento della Lega, che ha lasciato libertà di scelta, sono stati determinanti i 6 radicali che hanno votato contro l'arresto.
Dopo il no dell'Assemblea di Montecitorio, a cui è seguito un abbraccio liberatorio tra Cosentino e Alfonso Papa, i parlamentari del Pdl hanno applaudito e battuto il palmo della mano sul banco. Freddezza e tensione erano palpabili invece tra gli scranni della Lega, spaccata sul voto.
Umberto Bossi è tra ideputati che non hanno partecipato al voto. Insieme al leader del Carroccio non hanno preso parte alla votazione il leghista Marco Maggione e 8 deputati del Pdl tra cui Jole Santelli, Antonio Martino, Giulio Tremonti.
Nel Pd in 2 non hanno partecipato al voto: Beppe Fioroni e Giovanni Sanga, entrambi ricoverati in ospedale. Non hanno preso parte alla votazione anche i due responsabili Saverio Romano e Maria Grazia Siliquiini.
Soddisfatto Silvio Berlusconi , che, commentando il voto, ha dichiarato: ''Ero convinto che questa sarebbe stata la decisione del Parlamento che non poteva rinunciare alla tutela di se stesso. E' una decisione assolutamente giusta, in linea con la Costituzione''. ''Questa decisione - ha aggiunto - conferma che il processo continuerà regolarmente senza intoppi e il deputato Cosentino lo affronterà da uomo libero''.
Il Cavaliere ha detto di non sapere se il voto segreto sia stato decisivo nella decisione della Camera ma quanto al cambiamento di posizione della Lega ha spiegato: ''Non c'era in tutte le accuse una cosa che convincesse in qualunque modo''. ''Non è che io ho convinto Bossi, è che le cose erano di per sé convincenti - ha assicurato - , perché il fumus persecutionis era chiaro''.
Continua ...
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