E’ ammissibile la ricusazione presentata da Berlusconi alla Corte di Appello. La Procura non ci sta
E’ ammissibile la ricusazione presentata da Silvio Berlusconi nei confronti dei giudici della decima sezione penale del Tribunale di Milano, davanti ai quali si celebra il processo Mills. Lo hanno stabilito i giudici della Corte d’Appello del capoluogo lombardo. Una decisione nel merito verrà presa dagli stessi giudici che si riuniranno in Camera di Consiglio non prima della metà di febbraio.
COSA CONTESTA BERLUSCONI – Nell’istanza di ricusazione la difesa dell’ex premier spiega che, stando “all’attuale capo di imputazione” il termine “di prescrizione non è affatto imminente”, ma scade nel “maggio 2012″ perché il reato di corruzione in atti giudiziari sarebbe stato commesso il “29 febbraio del 2000″. La Cassazione però, nella sentenza a carico dell’avvocato inglese Mills, ha anticipato “il giorno della consumazione del reato “all’11 novembre del ’99″. Una decisione questa che, secondo la difesa, “non è per nulla vincolante” per il processo in corso all’ex premier. Il collegio, presieduto da Francesca Vitale, secondo l’istanza di Berlusconi, dà invece “per scontato” che il giorno in cui sarebbe stato commesso il reato è quello fissato dalla Suprema Corte. E non si può obiettare, prosegue la difesa, che “della appalesata anticipazione della data di consumazione del reato non può lamentarsi la difesa che ne trarrebbe comunque un vantaggio, perché la difesa ‘punta” su una “terza data”, ancora più anticipata. Ossia, i difensori hanno “ragioni in abbondanza per sostenere che la data della consumazione (…) vada fissata in quella stabilita dalla contestazione originaria e cioè il 2 febbraio 1998″. Per Berlusconi, più volte, il presidente del collegio “ha anticipato il suo giudizio in tema di prescrizione”. Lo avrebbe fatto, ad esempio, nella “corrispondenza intercorsa” tra lei e il teste Diego Attanasio. L’ex premier, inoltre, lamenta che il collegio “a fronte di una lista testi della difesa di 60 testimoni, abbia ritenuto dover ammettere solo i testi “coincidenti” con la lista dei testi del pubblico ministero” con “indebita compressione dei diritti della difesa”. Nella ricusazione si parla poi del “fittissimo calendario delle udienze” per “definire il processo” entro “l’11 febbraio”. Altra manifestazione per la difesa del “convincimento colpevolista” dei giudici.
LA PROCURA NON CI STA - La decisione di considerare ammissibile la richiesta di ricusazione avanzata da Berlusconi nei confronti del collegio che lo sta processando per la presunta corruzione giudiziaria dell’avvocato britannico David Mills non va giù a Laura Bertolè Viale, sostituto procuratore generale di Milano. Secondo la procura generale di Milano, la Corte d’Appello dovrebbe dichiarare “inammissibile” la richiesta di Berlusconi o comunque respingerla dopo aver avviato una discussione nel merito. Quello della procura generale è un parere non vincolante. Sono due le opzioni ora sul tavolo della Corte d’Appello di Milano: o dichiarare inammissibile il provvedimento oppure avviare una discussione nel merito. Un eventuale giudizio di inammissibilità potrebbe arrivare nei prossimi giorni, probabilmente già da domani, mentre se la Corte d’appello decidesse di affrontare la questione nel merito, con la possibilità di convocare un’udienza camerale davanti le parti, i tempi diventerebbero necessariamente più lunghi.
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