Molti proprietari rinunciano alle supercar: «Siamo bollati come ladri». I concessionari: «È l'effetto delle verifiche antievasione»
Lamborghini (Afp)
MILANO - C'è chi sostiene di tenere il caro vecchio 740 nel cruscotto: «In una settimana i vigili mi hanno fermato due volte. Così gli dimostro che questa benedetta Lamborghini posso permettermela davvero». C'è chi, invece, di fronte al rischio di «controlli incrociati» del Fisco ha preferito scegliere il piano B, immediato, definitivo: «Vendo la fuoriserie e ne acquisto una meno appariscente». Come se la Maserati di turno oltre a sparire dal garage sparisca anche dai registri dell'azienda e dalla lente degli 007. Non è così, ma potrebbe funzionare perché comunque il rischio di finire tra i «pizzicati» nella regione capitale delle imprese e delle partite Iva non è poi così elevato.
«Non vuol dire che evado»Il fenomeno c'è e non è solo una questione di crisi economica. Tutt'altro. Se è vero che molti milanesi in questi mesi stanno rinunciando alle loro supercar la ragione non è infatti legata al deficit nei conti. Piuttosto, come hanno spiegato diversi responsabili delle concessionarie dei marchi storici della velocità, a pesare è la preoccupazione per l'inasprimento dei controlli del Fisco e l'impossibilità di intestare l'auto alla srl di famiglia. Daniele M., 53 anni, brianzolo, è un piccolo imprenditore. La sua Jaguar Xf è uscita da poco dal concessionario. «Siamo bollati come ladri. Non tutti i proprietari di auto di lusso dichiarano redditi ridicoli. Piuttosto sopportiamo ben volentieri costi tracciati e facilmente dimostrabili per avere un bene magari sognato per una vita». L'equazione «giri in Ferrari, sei un evasore» non funziona, tutti d'accordo. Ma qualcosa nel già provato mercato delle quattroruote di lusso («Gli affari sono fermi, non ci sono soldi», ripetono i concessionari), è cambiato negli ultimi mesi. Martedì, giusto per fare un esempio, il generale Domenico Minervini, comandante delle Fiamme gialle in Emilia-Romagna, durante la presentazione dei dati sull'attività nel 2011 ha spiegato che «alcuni amici concessionari di Milano sono alle prese con un boom di "restituzioni" da parte di proprietari che temono i controlli del Fisco e scelgono utilitarie». Una boutade? Non proprio. In una concessionaria alle porte di Milano, dove svetta il toro della Lamborghini, un venditore conferma: «Da dicembre una trentina di proprietari si sono presentati da noi chiedendo il ritiro dell'usato». La motivazione? «In molti casi proprio il timore di subire controlli approfonditi dal Fisco».
Male non fare paura non avere, ma si sa con le tasse non si può mai stare tranquilli. In media la concessionaria «gestisce» 300 supercar, la percentuale dei «ripensamenti» riguarda quindi l'8/10% dei proprietari.
Male non fare paura non avere, ma si sa con le tasse non si può mai stare tranquilli. In media la concessionaria «gestisce» 300 supercar, la percentuale dei «ripensamenti» riguarda quindi l'8/10% dei proprietari.
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