Damasco, 9 feb. (Adnkronos/Aki/Ign) - E' di almeno 105 morti il bilancio della sanguinosa repressione messa in atto anche oggi in Siria da parte delle forze di sicurezza di Bashar al-Assad. Lo denunciano gli attivisti dei Comitati di coordinamento locale, precisando che 93 vittime si registrano solo a Homs, da giorni sotto il fuoco delle forze governative. Tra i 105 morti, secondo gli attivisti, vi sono dieci bambini e ragazzini, e si contano anche tre famiglie intere.
Oltre ai 93 morti di Homs, quattro persone sono state uccise a Maarat Al-Noman nella zona nordoccidentale di Idlib, cinque nei sobborghi della capitale Damasco (Madaya e az-Zabadani), due ad Ayn Al-Arab (Kobany) nella zona di Aleppo e una a Lattakia.
La situazione a Zabadani è ''tragica'', ha denunciato il portavoce degli attivisti del Local Free Council, Ali Ibrahim, in un'intervista alla libanese Future News. L'attivista ha affermato che le forze governative siriane stanno ''cannoneggiando la città''. Nel mirino delle forze governative, ha aggiunto, ''sono finite le moschee e una chiesa di Zabadani''. E in città, ha concluso, inizia a ''scarseggiare il cibo'', mentre tutte ''le linee di comunicazione sono state interrotte''.
La Lega Araba riprenderà la missione dei suoi osservatori in Siria, ma con la collaborazione delle Nazioni Unite, ha annunciato il Segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, che ha definito ''disastroso'' il fallimento dell'accordo su una risoluzione che potesse portare Damasco a ''interrompere la guerra contro il suo stesso popolo''.
Sabato la Russia e la Cina hanno posto il loro diritto di veto alla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva le dimissioni di Bashar al-Assad e la fine delle violenze in corso in Siria da metà marzo. ''Temo che la spaventosa brutalità che abbiamo visto a Homs, con armi pesanti usate contro i quartieri di civili, è un triste preambolo del peggio che deve ancora venire'', ha detto Ban a New York.
Nel vertice in programma domenica al Cairo, i ministri degli Esteri della Lega Araba discuteranno di un possibile riconoscimento del Consiglio nazionale siriano (Cns) come legittimo rappresentante del popolo siriano, secondo quanto riporta il giornale saudita semi-ufficiale al Sharq citando fonti della Lega Araba. Fonti anonime hanno inoltre riferito al quotidiano che ''i ministri cercheranno anche una soluzione urgente per fermare la macchina della morte in Siria''.
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