PERUGIA - Anche il ricorso contro la condanna per calunnia troverà il suo epilogo quando passerà al vaglio dei giudici della Corte Suprema.
E così, a quattro anni e mezzo dall'efferato omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, non c'è ancora una verità processuale. Anzi per la precisione ce ne sono due. Quella colpevolista verso Amanda Knox e Raffaele Sollecito, richiamata anche nella sentenza di condanna di Rudy Hermann Guede, il cestista ivoriano in carcere per la condanna passata in giudicato di 16 anni di reclusione. In quella sentenza si dice che Rudy avrebbe ucciso Meredith insieme ad Amanda e Raffaele. I giudici che invece hanno scagionato gli ex fidanzati affermano che l'unico a sapere veramente come sono andate le cose quella sera è proprio lui, presente senza ombra di dubbio nella stanza del delitto. E che per quanto risulta agli atti non è neanche provata la conoscenza tra i tre. Esistente per la procura, sempre negata dagli imputati. Intanto i due ex fidanzati hanno ripreso le loro vite lontani l'uno dall'altro. A quattro mesi dalla sera dell'assoluzione, Amanda è a Seattle con la sua famiglia e un nuovo fidanzato con cui è stata più volte fotografata. Mentre Raffaele, che ha detto di non aver più sentito la ex dalla sera della sentenza, è a Bari con la sua famiglia e ogni tanto si fa vedere a Perugia dai suoi avvocati. Nessuno di loro teme il giudizio dei giudici capitolini.
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