Verso la fine di gennaio 2006 il New England Journal of Medicine (NEJM) ha pubblicato uno studio dove si evidenziavano i gravi rischi di insufficienza renale con l’Aprotinina (il nome commerciale è Trasylol) [1] In questo studio l’Aprotinina – usata in sala operatoria come coagulante per ridurre la perdita di sangue – confrontata con 3 farmaci anti-fibrinolitici è risultata essere associata ad un aumento di ben 2 volte del rischio di insufficienza renale e di ictus nei pazienti sottoposti ad intervento cardiochirurgico![2] Non solo, è stato anche osservato che l’Aprotinina aumenta la probabilità di insufficienza cardiaca o di infarto miocardio del 55%.
Fin qui nulla di strano, visto che non esistono in commercio farmaci privi di effetti collaterali. Basta ricordare il caso Vioxx della corporation chimico-farmaceutica Merck. Secondo David Graham, un dipendente della FDA statunitense, dal 1999 fino al giorno del ritiro dal commercio, il Vioxx (antidolorifico e antinfiammatorio) potrebbe avere provocato una vera e propria ecatombe: dalle 89.000 alle 140.000 vittime per infarto del miocardio e/o morte cardiaca improvvisa!
I dirigenti Merck sapevano in anticipo dei rischi che correvano i pazienti prendendo questo farmaco, ma nonostante tutto hanno lasciato che venisse venduto e prescritto a centinaia di migliaia di persone nel mondo, con i risultati che purtroppo sappiamo. Il tutto per una logica, spietata e perversa strategia del “business is business”, vero e unico mantra dei potenti e incravattati manager.
Tornando alla Bayer, durante l’anno 2004 le vendite di Trasylol hanno raggiunto i 171 milioni di euro e nel 2005 avrebbe toccato i 500 milioni! Cifre di tutto rispetto per una sola molecola! Dopo la pubblicazione dello studio sul NEJM le azioni della Bayer hanno avuto un calo del 3%. A novembre del 2007, secondo il “Financial Times” la Bayer AG ha ritirato dal mercato statunitense l’anticoagulante, commercializzato in USA dal 1993. La settimana scorsa, il dottor Dennis Mangano, ha denunciato durante il programma “60 minuti” del network televisivo CBS, che la casa farmaceutica tedesca sapeva della pericolosità del Trasylol due mesi prima che il farmaco fosse ritirato dal mercato statunitense .[3]
La vita di oltre 22.000 americani avrebbe potuto essere salvata se il governo e la FDA (l’ente federale che supervisiona farmaci, alimenti e droghe) avesse ordinato prima il ritiro dal mercato del farmaco.
Continua ...
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