domenica 27 aprile 2008

Gli Stati Uniti dicono sì alla tortura contro il terrorismo

Washington, 27 apr. - (Adnkronos) - L'amministrazione Bush ritiene che i servizi di intelligence possano ricorrere a metodi di interrogatorio vietati dalle convenzioni internazionali nella lotta contro il terrorismo. Lo scrive oggi il 'New York Times', secondo cui il dipartimento alla Giustizia americano ha informato il Congresso del via libera in una serie di "lettere recenti che gettano nuova luce sulle regole ancora segrete per gli interrogatori condotti dalla Cia". Mentre la Convenzione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra vieta "offese della dignità personale", una lettera inviata dal dipartimento della Giustizia a Capitol Hill il 5 marzo scorso "chiarisce che l'amministrazione non ha tracciato una linea chiara su quali sono i metodi di interrogatorio che violano questa norma", riferisce il giornale, secondo cui l'amministrazione Bush è orientata piuttosto a "riservarsi il diritto di decidere caso per caso". "Il fatto che si intraprenda un'azione per prevenire un attacco terroristico, piuttosto che con lo scopo di umiliare o di commettere un abuso, dovrebbe essere rilevante nella determinazione di quanto questa stessa azione sia offensiva", scrive Brian Benczkowski, vice assistente del dipartimento alla Giustizia nella lettera in cui viene esplicitata la posizione dell'amministrazione Bush. Sin dall'inizio della guerra al terrorismo il presidente e il suo governo sono stati oggetto di numerosi attacchi per la violazione delle condizioni di detenzione dei prigionieri, per il trasferimento clandestino di detenuti da un Paese all'altro e per i metodi di interrogatorio cui vengono sottoposti.
http://www.adnkronos.com/IGN/Esteri/?id=1.0.2113277485

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