Roma, 28 apr. (Adnkronos) - Roma città eterna, ma non, evidentemente, per la guida amministrativa e politica della Capitale. La fascia tricolore cambia di mano, da sinistra a destra. Ed è una svolta epocale per la storia del Campidoglio, perché mai, dal dopoguerra ad oggi, il primo cittadino capitolino era stato espressione della destra.Il primo sindaco di Roma, subito dopo la guerra, dal giugno del 1944 al novembre del 1946, è un nobile. Un principe, per l'esattezza: Filippo Andrea Doria Pamphilj, antifascista e possidente agrario. Invita le forze democratiche all'unità, al dialogo, all'agire comune per il bene della città. E rimane famoso per il 'volemose bene' con cui conclude il suo discorso di insediamento da primo cittadino.Ma già dalla fine degli anni '40 lo strapotere della Democrazia cristiana fa sentire i suoi effetti anche sulla Capitale: per 30 anni la fascia tricolore della Capitale sarà appannaggio dello Scudo crociato. Nel dicembre del 1946 inizia la lunga parabola dell'ingegner Salvatore Rebecchini, democristiano, che resterà sindaco fino al 1956 e che, ad oggi, rimane il più longevo tra i sindaci di Roma dal dopoguerra. Nel 1957 è ancora Dc, con Umberto Tupini, uomo politico di livello nazionale. Dal 1958 al 1961 a guidare il Campidoglio è un altro esponente dello Scudo crociato, Urbano Cioccetti, molto legato al Vaticano.
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