Il predecessore 'collezionista' ha lasciato ben 580 armi. Il nuovo prete: "Speravo che ci pensassero le autorità, ma le armi sono ancora qui. Questa è la mia casa: io qui, con queste armi, non ci voglio più stare"
VILLANOVA DI CASTENASO (Bologna), 5 maggio 2008 - UN ARSENALE nella canonica. Moschetti e doppiette, kalashnikov e M16. Non a Beirut o in una capitale di guerra, ma a Villanova, un crocchio di case alla periferia di Bologna. Capita di scoprirlo una domenica mattina, per bocca del prete della parrocchia di Sant’Ambrogio. Don Stefano Benuzzi, dal pulpito, parla chiaro, come insegna Cristo.
"Qui a fianco — dice il sacerdote —, come alcuni forse sanno, ci sono 580 tra fucili, pistole e armi d’ogni tipo. Sono arrivato in questa parrocchia due anni e mezzo fa e ho denunciato la presenza di questo arsenale: speravo che le autorità lo prendessero in custodia, ma le armi sono ancora qui. Nessuno ha provveduto. Ho avvisato il mio vescovo che ne avrei parlato. Questa è la mia casa, ma io qui, con queste armi, non ci voglio più stare. Chiederò che mi venga pagato l’affitto in un condominio. E avviso voi, soprattutto i genitori: i vostri figli hanno fatto catechismo e giocato vicino a queste armi. Col pericolo di centinaia di armi".
Continua ...
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