Le abitazioni, sottratte alla mafia, continuano a essere occupate dai vecchi affittuari sotto sfratto: tra loro c'è persino qualcuno che vanta redditi invidiabili. A scoprirlo è stato il Comune di Palermo, che ha effettuato un'indagine sui beni che sta per ricevere dal Demanio
PALERMO - Alloggi confiscati alla mafia ma che continuano ad essere occupati dai vecchi affittuari sotto sfratto: tra loro c'è persino qualcuno che può vantare redditi invidiabili, fino a 150mila euro. A scoprirlo è stato il Comune di Palermo, che ha effettuato un'indagine sui beni che sta per ricevere dal Demanio, 112 in totale tra cui 60 alloggi che nei piani dell'Amministrazione dovrebbero essere utilizzati per tamponare l'emergenza abitativa.Il risultato del monitoraggio degli immobili è stato presentato dagli assessori comunali al Patrimonio, Pippo Enea, e alle Attività sociali, Giampiero Cannella, dal prefetto Giancarlo Trevisone, con quale il Comune sta valutando anche le soluzioni per lo sgombero. Le verifiche sono iniziate dopo l'assegnazione dei beni, a settembre scorso."Non posso escludere che gli affittuari siano collegati alla mafia - dice l'assessore Cannella - ma questo non spetta a noi stabilirlo, abbiamo dato la lista degli occupanti alla Prefettura. Adesso stabiliremo cosa c'è da fare".In teoria le abitazioni dovrebbero essere tutte sgomberate. "Gli immobili che ci sono stati trasferiti dall'Agenzia - spiega Enea - sono tutti occupati dagli affittuari, dieci di questi superano la soglia per l'assegnazione fissata a 15mila euro di reddito. Agli occupanti, che prima pagavano l'affitto ai mafiosi, l'amministrazione giudiziaria ha mandato lo sfratto per fine locazione. Poi gli immobili sono stati trasferiti al Demanio, ma non sono stati sgomberati".
05/05/2008
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