Alcuni si chiedono se l’articolo su una futura introduzione di un sistema pay-per-view sia una bufala, ma è documentata una più ampia iniziativa per regolamentare il webSecondo un articolo diffuso clandestinamente, gli Internet Service Providers [fornitori di accesso ad Internet, n.d.t.] hanno deciso di limitare l’abbonamento ad Internet ad uno simile a quello televisivo, dove gli utenti saranno obbligati a pagare per visitare siti Internet selezionati di proprietà delle corporation entro il 2012, mentre gli altri saranno bloccati. Benché alcuni abbiano smentito la notizia definendola una bufala, esistono prove evidenti dell’esistenza di un più ampio piano avente lo scopo di distruggere la versione tradizionale di Internet e di rimpiazzarla con un Internet 2 regolamentato e controllato."Dipendenti di Bell Canada e TELUS (un tempo di proprietà di Verizon) confermano ufficialmente che entro il 2012 gli ISP di tutto il mondo ridurranno l’accesso ad Internet ad una tipologia di abbonamento simile a quella televisiva, consentendo l’accesso ad un numero standard e limitato di siti commerciali e richiedendo una spesa aggiuntiva per ogni altro sito che l’utente visiterà. Questi “altri” siti perderebbero quindi tutta la loro pubblicità e probabilmente chiuderebbero, provocando quella che potrebbe essere vista come la fine di Internet”, mette in guardia un articolo che si è diffuso in un lampo sul web negli ultimi giorni. L’articolo, a cui è allegato un filmato pubblicato su You Tube [vedi sotto n.d.r.], afferma che il giornalista “Dylan Pattyn” del settimanale Time ha confermato la notizia e sta per pubblicare un articolo in merito – e che le manovre per far chiudere di fatto il web potrebbero avvenire già nel 2010. Qualcuno ha espresso le proprie perplessità sull’accuratezza dell’articolo, poiché quanto vi si afferma non è documentato da nessun’altra fonte, solo la “promessa” di un articolo del settimanale Time è portata a sostegno della voce di corridoio. Nell’attesa che questo articolo venga pubblicato, in molti hanno sospeso il giudizio o hanno subito archiviato la notizia definendola una bufala. Ciò che è documentato, come sottolineato dall’articolo, è il fatto che il il wireless web package della TELUS consente solo un accesso di tipo pay-per-view ad una selezione di siti aziendali e di informazione. Questo è il modello su cui si baserebbe Internet dopo il 2012.
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