Mosca, 4 nov. (Apcom-Nuova Europa) - La "vita cambia in fretta" a Mosca, ma la crisi dei mercati è sempre la stessa, "iniziata in uno dei paesi più grandi: gli Stati Uniti d'America", e diffusasi "purtroppo in tutto il pianeta". Con il dito nuovamente puntato contro gli Usa, il leader del Cremlino Dmitri Medvedev anticipa in un podcast quello che sarà il suo primo messaggio al Parlamento dall'insediamento del 7 maggio scorso. Un appuntamento importante, alla vigilia del vertice inter-governativo russo-italiano, con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Mosca il 6 novembre. Nonchè un discorso programmatico in una congiuntura economica e politica molto particolare. A ridosso del voto americano per il ricambio alla Casa Bianca e nel contesto di un crollo progressivo dei mercati azionari, capace di assumere in Russia le fattezze tutte particolari di un'epoca nuova: la fine degli oligarchi e l'avvento di nuovi speculatori. Un'economia che aspira al sociale, ma che vede gli spettri della recessione agitarsi per tutto il pianeta. Medvedev - per molti russi - è il volto del futuro e si presenterà mercoledì davanti alle Camere unite e ai suoi connazionali, a sei mesi esatti dal suo insediamento. Toccherà vari temi, come da 8 anni a questa parte faceva il suo popolare predecessore, Vladimir Putin. Ma la Russia di Putin in pochi mesi ha cambiato faccia, pur restando per molti aspetti la stessa. Il futuro è più incerto.
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http://www.apcom.net/newscultura/20081104_044615_1430f93_49778.shtml
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