Il reporter faceva parte di un piccolo quotidiano locale. Ieri un agguato ad un attivista per i diritti umani
MOSCA
Stava lavorando a un’inchiesta «sui brogli delle elezioni del primo marzo» scorso Sergei Protazanov, il giornalista aggredito e successivamente morto nella notte tra sabato e domenica nel sobborgo moscovita di Khimki. Lo ha detto ad Apcom il numero due del servizio russo per il controllo dell’ambiente (Rosprirodnadzor), Oleg Mitvol. «Protazanov era invalido, aveva una protesi alla mano destra», e dunque era incapace di reagire all’aggressione. Qualche ora dopo l’agguato, la moglie del reporter »ha ricevuto una telefonata sul suo cellulare« continua Mitvol. «Uno sconosciuto gli ha dato l’indirizzo dove si trovava il marito. Lei lo ha portato in ospedale e dopo il check up, le hanno detto che era tutto a posto. Ma Protazanov una volta a casa è morto».
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