MILANO - Si sono incontrate per la prima volta una settimana fa, Gemma Calabresi e Licia Pinelli. Due donne divise dalla storia, che di fronte al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si sono strette la mano, guardate negli occhi, parlate. Dopo 40 anni. Ieri, nel giorno del 37esimo anniversario dell'omicidio di suo marito, la vedova del commissario Luigi Calabresi ha compiuto un passo in più. E si è detta favorevole a una lapide in ricordo di Pinelli proprio lì, nella questura di via Fatebenefratelli di Milano, dove l'anarchico morì precipitando da una finestra all'indomani della strage di piazza Fontana e dove è stato eretto un busto in memoria di Calabresi: "Non avrei assolutamente nulla in contrario. Mi sembrerebbe giusto, perché lì è morto, che ci fosse un ricordo", ha detto. Ma per la famiglia Pinelli una targa a Milano c'è già. E deve rimanere dov'è; in questura non avrebbe senso: "Apprezziamo le parole della signora Calabresi, ma è nostro desiderio che rimanga la lapide posta dagli studenti e dai democratici milanesi in piazza Fontana, in ricordo della diciassettesima vittima", spiega la figlia Silvia anche a nome della madre Licia e della sorella Claudia.
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http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/cronaca/pinelli-vedova/lapide-pinelli/lapide-pinelli.html
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