Amici, parenti, e fedelissimi. Dopo l’articolo de La Stampa di ieri su «La grande famiglia della Forestale», le reazioni non sono certo mancate. A dare fuoco alle polveri ci ha pensato subito la Cgil: «Da tempo ci battiamo - sottolinenano in una nota il segretario nazionale della Funzione pubblica, Mauro Baschi, unitamente al coordinatore per la Forestale, Stefano Citarelli - per riportare all’interno del Corpo una serie di regole per arginare il fenomeno dell’assoluta discrezionalità nella gestione del personale, sia per quanto attiene i concorsi, ma anche per i trasferimenti e la determinazione delle piante organiche». Da qui, dunque, l’appello al ministro per le Politiche agricole, Luca Zaia affinché «sappia cogliere l’occasione della denuncia de La Stampa per battere qualche colpo in favore di quelle politiche a favore della buona gestione che tanto anima gli interventi della sua parte politica». Già, trasparenza e buona gestione: le stesse ragioni che spinsero anche il deputato del Pdl Marco Zacchera, con un’interrogazione, a chiedere al ministro se non ritenesse «necessario», magari, «sospendere il concorso per vice-ispettori». «Certo - spiega il parlamentare del Pdl - perché la trasparenza non deve avere colori politici». E proprio su questo medesimo concetto punta il dito, Giorgio Cortesi della Cisl che «ora auspica che si vada avanti, e che il ministro verifichi fino in fondo se ci sono stati abusi». Abusi che, però, non vede Alberto Mastracchio, segretario nazionale del Sindacato nazionale forestale che, anzi, esprime solidarietà al capo del Corpo, Cesare Patrone sostenendo che «i processi si fanno nelle aule dei tribunali con contraddittorio e prove».
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