Roma, 26 lug.- (Adnkronos) - Il magistrato Vincenzo Maccarone è innocente. Il Gup di Roma, Roberta Palmisano, ha prosciolto l'alto magistrato dall'accusa di corruzione in atti giudiziari con la formula più ampia: il fatto non sussiste.
Finisce così il calvario dell'ex sostituto procuratore generale della Cassazione, un calvario iniziato l'8 maggio del 2007. Quella sera un gruppo di agenti della Guardia di Finanza avevano bussato alla porta di casa del giudice Maccarone. Scattarono le manette e l'alto magistrato venne condotto nel carcere di Regina Coeli, rinchiuso in una cella di isolamento. L'arresto era nato da un'indagine condotta dai Pm della Procura di Perugia, Sergio Sottani e Claudio Cicchella. Secondo i Pm, Maccarone avrebbe ricevuto in regalo una giacca e un fucile da caccia dal costruttore Leonardo Giombini. Lo scopo: aiutare Giombini a risolvere un procedimento giudiziario. Una giacca e un fucile da caccia, una carriera distrutta. Maccarone trascorrerà un mese in carcere. Poi due mesi all'obbligo di dimora nel comune di Osimo. Il Csm lo sospende, in via cautelare, dalle funzioni e dallo stipendio.
Una volta scarcerato, il Csm dispone il trasferimento di Maccarone dalla Procura generale di Roma alla Corte d'appello de L'Aquila. Da allora sono passati due anni e il gup Palmisano, il 16 luglio scorso, ha accertato che Maccarone e gli altri imputati sono innocenti.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/?id=3.0.3585085217
Nessun commento:
Posta un commento