Non mi faccio illusioni, in Afghanistan, perchè i candidati con qualche chances di vittoria esprimono su questioni fondamentali del diritto civile, della convivenza tra generi e fedi, dei diritti umani, posizioni che considero inaccettabili. Più precisamente: non sono molto diversi dai Talebani se non nelle loro (momentanee) alleanze.
Stare o non stare in Afghanistan è decisione che concerne gli equilibri geopolitici asiatici e mondiali, non la costruzione di una democrazia locale che, semmai un giorno si affermerà, non sarà per via di un modello importato dall’esterno. Ci fu un tempo in cui ci dicevano che bisognava andare in Afghanistan per salvare le donne dallla schiavitù, ma la realpolitik sovrasta ogni altro progetto.
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