Intrecci tra politica, affari e mafia nel mirino del Prefetto Latina.
Il premier: non ci sono politici indagati. Di Pietro: parole gravi.
ROMA (16 agosto) - «Diversi ministri hanno fatto notare come nessun componente della giunta o del consiglio comunale di Fondi sia stato toccato da un avviso di garanzie e sembrava strano che si dovesse agire con un intervento come quello dello scioglimento del consiglio comunale». Con queste parole il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha risposto sulla richiesta di scioglimento del consiglio comunale di Fondi per infiltrazioni mafiose.Sul Comune di Fondi circa un anno fa, il Prefetto di Latina Bruno Frattasi ha indagato sul presunti intrecci tra mafia e politica. Intrecci che vedrebbero la presenza della criminalità organizzata negli affari pubblici. Sulla richiesta di scioglimento, un paio di settimane fa c'è stata a Roma davanti a palazzo Chigi anche una manifestazione contro il governo e durante una conferenza stampa il ministro Gelmini venne interrotta dagli esponenti dell'Idv che chiedono con forza lo scioglimento del consiglio comunale di Fondi.Protesta a palazzo Chigi. Ad ogni prossimo Consiglio dei ministri tutta l'Italia dei Valori sarà davanti Palazzo Chigi, «davanti al Palazzo delle bugie e della vergogna, per le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Consiglio sul comune di Fondi». Lo annuncia il senatore dell'Italia dei valori Stefano Pedica.Di Pietro: premiati i malavitosi. «Le affermazioni del presidente del Consiglio sul Comune di Fondi sono gravissime», afferma Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori. «Berlusconi fa finta di dimenticare che lo scioglimento del Comune è stato richiesto dal Prefetto Frattasi circa un anno fa: cinquecento cartelle che provano l'intreccio tra mafia, politica e comitati d'affari e 17 arresti. Tra l'altro è dal mese di febbraio del 2008 che il Ministro Maroni si ripropone di procedere allo scioglimento della giunta, sostenendo di essere in attesa del nulla osta da parte del Consiglio dei Ministri. Ma questi signori ministri, che oggi sostengono davanti alle telecamere di battersi contro la mafia - prosegue Di Pietro - fanno l'esatto contrario: premiano i malavitosi e condannano i cittadini di Fondi a convivere con la mafia. Così è sempre più chiaro a tutti da che parte sta chi ci governa. L'Italia dei Valori però non si arrende e continuerà a battersi per la legalità».
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