Il Premier, riferendosi alle famose "dieci domande" del quotidiano LaRepubblica che ormai sono divenute i dieci comandamenti dell’opposizione, parla di "domande insolenti, offensive e diffamanti". Fa sapere che avrebbe risposto a quelle domande se poste da un altro giornale, ma certo, ha aggiunto, "non a quella se fossi malato, perché basterebbe le cose che ho fatto in questi quindici mesi di attività governativa per vedere che io non solo non sono malato, ma sono Superman: cioè a me Superman fa ridere".
Poi, poco prima di salire a bordo della sua bat-macchina, Superman ha aggiunto: "Scrivete che io dico queste cose con ironia, con il sorriso". Sembra, invece, fare sul serio l’alleato "verde" di Superman:"Chiederemo a Berlusconi la presidenza della Lombardia, del Veneto e del Piemonte, altrimenti sarà crisi di Governo"! Lo ha detto Roberto Maroni, Ministro dell’Interno ed esponente di rilievo dei verdi padani. "Abbiamo proprio intenzione di chiederle tutte e tre, perché abbiamo i numeri e le persone giuste per governare. Siamo un movimento politico fortemente radicato sul territorio e soprattutto vogliamo affermare il modello bavarese di alleanza con il Pdl, che vede una forza politica nazionale e una regionale che governano insieme". Per Maroni sarebbero "inevitabili" ripercussioni sugli equilibri di Governo in caso di un rifiuto, ma aggiunge: "Il rapporto tra Bossi e Berlusconi è tale che sono pronto a scommettere che alla fine troveranno un accordo soddisfacente per tutti. La nostra ambizione è che la Lega al Nord rappresenti tutta la coalizione". Maroni non fa nomi di possibili candidati. "Abbiamo solo l’imbarazzo della scelta in tutte e tre le regioni". Cita Roberto Castelli: "un uomo preparatissimo che fa quello che Bossi gli dice di fare. Questa è la regola dentro la Lega. Vale anche per me. Se mi dicesse tu domani fai il sindaco, io obbedirei al capo. Tranne Bossi, siamo tutti intercambiabili e abbiamo tantissime donne e uomini che hanno dimostrato di saper governare. I leghisti sono i più bravi, c’è poco da fare!" e a noi resta poco, assai poco da aggiungere.
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