Roma, 3 set. (Apcom) - "Dieci falsità: le deformazioni del 'Giornale' e la realtà dei fatti". Il direttore di 'Avvenire', Dino Boffo, smonta, punto per punto, la tesi di Vittorio Feltri che da giorni lo sta mettendo con le spalle al muro per una vicenda giudiziaria che lo coinvolse nel 2001. "Sul 'Giornale' - scrive il direttore nelle pagine dedicate al Forum - si sta facendo sistematica e maligna disinformazione". Punto primo: "Boffo 'noto omosessuale' e protagonista di una 'relazione' con un uomo sposato segnalata in atti del Tribunale di Terni". "Falso", ribatte Boffo. "Questo è stato affermato dal 'Giornale' sulla base di una lettera anonima diffamatoria". Così come "falso' è che Boffo sia "attenzionato" dalla Polizia di Stato per le sue "frequentazioni". Una affermazione, ribatte il direttore di 'Avvenire' "grave e ridicola". Terzo: è falso che Boffo sia stato querelato da una signora di Terni. "A Terni, infatti, fu sporta denuncia/querela non contro Boffo, ma contro ignoti da soggetti che ben conoscevano Boffo". Falso ancora che ci siano "intercettazioni" che accusano Boffo. Il direttore di 'Avvenire', inoltre, ribadisce di conoscere destinatari delle telefonate, ma "il 'Giornale' non può nella sua montatura accettare un elemento antitetico alla sola idea della colpevolezza di Boffo". Punto sei: "L'omosessualità in questa vicenda è stata pruriginosamente tirata in ballo dall'estensore della famigerata 'informativa' anonima e dal 'Giornale'".
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http://www.apcom.net/newspolitica/20090903_090704_448e81b_69845.shtml
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