Palermo, 22 gen. (Adnkronos) - E' attesa per oggi, con ogni probabilità nella tarda mattinata o nel primo pomeriggio, la sentenza della Corte di Cassazione del processo per le cosiddette 'talpe' della Procura di Palermo che vede tra gli undici imputati l'ex presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, accusato di favoreggiamento aggravato a Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio.
Nella requisitoria di ieri il sostituto procuratore generale Giovanni Galati ha chiesto alla Corte di rideterminare la pena, di 7 anni di reclusione, perché Cuffaro non può essere accusato dell'aggravante a Cosa Nostra in quanto "manca la prova di avere voluto favorire il sodalizio mafioso".
Di conseguenza si prescriverebbe l'accusa di avere favorito il boss Giuseppe Guttadauro e rimarrebbe in piedi solo l'accusa di favoreggiamento semplice al manager della sanità Michele Aiello. Quest'ultimo nel processo di secondo grado era stato condannato a 15 anni e mezzo di carcere. Salvatore Cuffaro, che ieri ha trascorso il pomeriggio in una chiesa nei pressi del Senato a Roma a pregare, oggi attenderà il verdetto in famiglia.
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