mercoledì 20 aprile 2011

Bignasca, Berlusconi e la volgarità al potere

Un nuovo linguaggio scurrile e violento si è imposto inpolitica

Negli ultimi vent’anni l’Europa è stata scossa da un nuovo linguaggio politico, volgare e sboccato, che ha ridefinito iconfini ideologici tradizionali e mutato i codici di comunicazione delle classi dirigenti. Una rottura, per quanto fittizia, della separazione tra governanti e governati, per arrivare direttamente al cuore della gente. La politica dell’emozione e dell’attimo, che si concentra sull’attualità e dimentica la progettualità. In questo ambito il nostro Paese è stato ancora una volta innovatore, introducendo sulla scena europea personaggi come Umberto Bossi e Silvio Berlusconi, leader incredibilmente longevi e capaci di influenzare molti altri politici continentali. In Svizzerasi è verificata solo una settimana fa la vittoria trionfale del Bossi ticinese, Giuliano Bignasca, che condivide molti tratti tanto con il leader leghista quanto con l’attuale presidente del consiglio. BIGNASCA L’EPIGONO - In Ticino le elezioni cantonali sono state vinte da un movimentopolitico di protesta, sguaiato e sbraitante come il suo presidente a vita. Vent’anni dopo la fondazione della Lega dei Ticinesi Giuliano Bignasca assaporta un trionfo che è molto simile a quello della sua infinita volgarità, secondo la definizione de Le Matin Dimanche.Il leader della Lega potrebbe essere l’incubo per gli aristocratici e o i politici del passato: trascurato, sguaiato e villano, senza cura per la forma, Giuliano Bignasca espone senza remore la sua volgarità che lui stesso ha imposto come proprio stile politico. Eletto al Parlamento svizzero nel 2000 è andato inciabatte a prestare giuramento davanti all’assise che lui stesso disprezza, approfittando di un momento solenne per urlare il suo odio nei confronti dell’Unione Europea. Bignasca si esprime in una lingua volontariamente provocante, talvolta oscena o violenta.

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