Il raiss: inferno se inviate soldati
Gli Stati uniti sono pronti ad inviare droni sui cieli libici. Una decisione, quella di utilizzare gli aerei senza pilota, legata alla «situazione umanitaria» nel Paese e alla possibilità di fare ricorso a «potenzialità» di cui non dispongono altri tipi di velivoli, in particolare per evitare vittime civili.
L'annuncio del segretario alla Difesa Robert Gates è giunto ieri, nelle stesse ore in cui da Tripoli si levavano nuove minacce contro l'Italia e i suoi alleati francesi e britannici, colpevoli di avere annunciato l'invio di istruttori per i ribelli in lotta contro le forze governative. «Questi Paesi devono stare attenti alle conseguenze di una simile decisione», ha fatto sapere il ministero degli Esteri attraverso la televisione di Stato.
Una minaccia poi estesa all'intera comunità internazionale: se la Nato dovesse decidere di invadere Misurata o qualunque altra città libica, il regime armerà i civili e farà in modo di scatenare un inferno. Intanto, il segretario di Stato Hillary Clinton ha affermato che la campagna Nato in Libia può essere paragonata all'intervento del 1999 in Kosovo, che aveva segnato l'inizio della fine del presidente serbo Slobodan Milosevic. «Siamo in azione da relativamente poco tempo», ha detto il segretario di stato Usa alla stampa, «vi ricordo che gli Stati uniti con i loro partner hanno bombardato i bersagli in Serbia per 78 giorni», ha spiegato ieri sera. Interrogata sull'assedio della città libica di Misurata, il capo della diplomazia americana ha parlato di «disumanità» e ha denunciato il regime del colonnello Muammar Gheddafi «per aver attaccato direttamente i civili».
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