"Una settimana prima della strage di Capaci Giuseppe Graviano mi disse di non passare dall'autostrada e poi compresi l'avvertimento dopo che avvenne l'attentato. Lo stesso per la morte del dottor Borsellino". E' uno dei passaggi dell'interrogatorio reso lo scorso 16 aprile da Fabio Tranchina, 40 anni, arrestato due giorni fa per la strage di via D'Amelio. Nel primo interrogatorio, reso davanti al pm di Firenze, Tranchina ha deciso di parlare, ma dopo appena pochi giorni ha cambiato idea ritrattando quanto detto. "Prima dell'attentato -ha riferito ancora Tranchina dell'interrogatorio- piu' volte (Giuseppe Graviano, ndr) mi fece passare da via D'Amelio riaccompagnandolo e io non capivo cosa dovesse vedere. Poi mi chiese di trovargli un appartamento in via D'Amelio, ed infine, visto che non l'avevo trovato, ebbe a dirmi che allora si sarebbe messo comodo nel giardino. In via D'Amelio, dove e' avvenuta la strage, in effetti c'era un muro e un giardino. La mattina della strage lo consegnai ad altra persona e poi seppi che era avvenuto l'attentato".
Continua ...
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