(ASCA) - Roma, 7 apr - Il Parlamento Europeo ha bocciato la risoluzione sugli stress test per le centrali nucleari e sui nuovi criteri di sicurezza da applicare agli impianti.
La risoluzione ha ottenuto 264 voti favorevoli, 300 contrari e 61 astensioni. ''Ci sono stati diversi punti di disaccordo tra i gruppi politici - spiega il ParlamentoUe in una nota - che alla fine della discussione hanno portato al respingimento del testo da parte della maggioranza''.
Le critiche sono giunte soprattutto dai gruppi dei Verdi e dei Socialisti europei che hanno stigmatizzato l'impostazione volontaristica e nazionale degli stress test. I verdi tedeschi hanno giudicato ''troppo poco incisivi'' i test e hanno sottolineato come questi debbano essere affidati a team di ''esperti internazionali'' e non alle autorita' nazionali.
Tra le richieste di emendamento anche quella di imporre l'obbligo di spegnimento e immediato decommissioning per le centrali che non dovessero superare i test mentre il testo della risoluzione parla di generici ''interventi graduali'' da adottare in caso di bocciatura di un impianto, tenendo la chiusura come ultima ratio.
Critiche di tutt'altro tenore al testo sono giunte anche dai conservatori britannici secondo i quali la moratoria, stabilita dalla risoluzione in attesa dei risultati degli stress test, e' come ''decidere una condanna senza avere prima le prove del reato''.
Non sono servite le precisazioni del Commissario all'energia Guenther Oettinger che ha spiegato come allo stato attuale delle normative ''non e' possibile condurre test a livello europeo'' ne' l'appello della presidenza di turno ungherese che ha sottolineato come ''i 14 paesi dell'Unione che hanno scelto il nucleare non possono spegnere i loro impianti''. La risoluzione non e' passata si e' persa l'ennesima occasione di fissare standard comuni europei sulla sicurezza nucleare. Oggi e' il compito e' demandato alle singole autorita' nazionali mentre la risoluzione ipotizzava di rendere obbligatorio e vincolante il rispetto dei criteri sanciti dell'IAEA e che oggi vengono seguiti solo su base volontaria.
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