In un'intervista il presidente uscente prima attacca il premier, poi lancia una stoccata ai due componenti dell'organismo che andarono a cena con Berlusconi alla vigilia del lodo Alfano. La replica: "Sono allibito, mette in dubbio l'operato della Consulta stessa". E la controreplica: "Non mi riferivo a nessuno in particolare"
ROMA - Un'intervista del presidente uscente della Corte Costituzionale Ugo De Siervo innesca una polemica all'interno della Consulta. Il giudice Paolo Maria Napolitano trova infatti offensive quelle parole che sembrano riferirsi proprio a lui e al collega Mazzella, membri del collegio che doveva giudicare la costituzionalità del lodo Alfano che, nell'estate 2009,andarono a cena con Berlusconi a ridosso della pronuncia della Consulta 1. Ma De Siervo sostiene di non aver fatto riferimento a nessun giudice in particolare.
"Che ci sia una tensione tra l'organo politico e quello di controllo è fisiologico. Nessuna meraviglia, ma diventa preoccupante se con sistematicità si dà una rappresentazione assolutamente falsa. Berlusconi ripete che la Corte è fatta da 11 giudici di sinistra e da quattro moderati: non è vero. Nella Corte non ci sono schieramenti politici. Classificare politicamente i giudici è roba da fine del mondo". E aggiunge: "La Corte qualche volta ha subìto nomine di persone che forse non garantiscono, se non la piena indipendenza, la separatezza. E' una questione etica".
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