L'ex governatore, che sta scontando a Rebibbia sette anni di carcere per favoreggiamento aggravato, era ancora alle dipendenze dell'Ispettorato regionale alla Sanità
di ANTONIO FRASCHILLALa Regione licenzia l'ex governatore Salvatore Cuffaro. Il direttore del Personale, Giovanni Bologna, ha firmato il provvedimento che risolve qualsiasi rapporto tra Cuffaro e l'amministrazione regionale. La pratica Cuffaro, fra mille cautele, era stata avviata il mese scorso con una richiesta inviata alla Corte di appello di Palermo per avere il dispositivo dell'ultima sentenza e gli atti relativi al procedimento che ha visto l'ex presidente della Regione subire una condanna a 7 anni per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra.
Fino all'ultimo i vertici di Palazzo d'Orleans hanno sperato di una mossa autonoma da parte di Cuffaro: quella di una lettera di dimissioni, che non è però arrivata. Comunque il direttore Bologna non aveva alcuna discrezionalità: il licenziamento è obbligatorio per reati connessi a rapporti con la mafia o con una pena superiore a 3 anni.
L'ex senatore del Pid, che è medico specializzato in radiologia, era dipendente dell'Ispettorato regionale alla Sanità dal 1989. Dal 1991, dopo la prima elezione all'Assemblea regionale siciliana, era in aspettativa. Cuffaro ha un'anzianità di servizio di 21 anni, ma in pratica ha svolto le mansioni di dipendente soltanto per due anni. Dal 1991 in poi, Cuffaro ha fatto il politico a tempo pieno, diventando prima deputato regionale, poi assessore all'Agricoltura e quindi presidente della Regione siciliana fino alle dimissioni dopo la condanna in primo grado.
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