Come sempre e' passata in sordina sui media italiani una nuova sorprendente rivelazione sull'11 Settembre.
Alla vigilia dell’11 Settembre, il Pentagono stava progettando un’esercitazione basata su uno scenario allora inedito: un aereo che si schianta sulle Torri Gemelle. Lo rivela il generale Peter Chiarelli, allora responsabile dell’area “operazioni, reattività e mobilitazione” di fronte a eventi straordinari, con possibili stragi di massa. L’alto ufficiale, racconta “Shoestring 9/11”, fu trasferito in quel reparto un mese prima della catastrofe. E i preparativi per l’esercitazione furono messi a punto esattamente una settimana prima dell’attentato del secolo, per il quale fu poi accusato Bin Laden e furono scatenate due guerre, in Afghanistan e in Iraq. La notizia si aggiunge all’impressionante casistica sull’11 Settembre, che il grande pubblico continua ad ignorare o trascurare.
Un caso clamoroso: i nuovi documenti che ora emergono, rileva Pino Cabras di “Megachip”, «dimostrano una volta di più che quasi tutti i gangli del sistema securitario e militare erano segnati da eventi speciali che ricalcavano in anticipo i contorni dell’evento 11/9». La domanda centrale è sempre la stessa: perché una seria chiave d’indagine sull’11 Settembre consiste sempre nelle numerose esercitazioni, nei tanti casi di “war games” e simulazioni portate avanti da ogni sorta di apparato militare, d’intelligence e di sicurezza, con scenari che interferivano o coincidevano con gli imminenti attentati? La risposta che si danno i cosiddetti “complottisti” è nota: alcuni settori strategici della sicurezza americana – a insaputa del Congresso, dei media, della magistratura, di buona parte del governo federale e persino dei vertici della Cia – erano perfettamente al corrente dell’attentato che si stava preparando.
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