Roma, 21 luglio 2011 - Gli stipendi dei parlamentari dovrebbero essere decurtati in caso di assenza sia ai lavori che alle votazioni di Camera e Senato. Ne e’ convinto il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta che, alla vigilia della presentazione del ddl costituzionale del ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, previsto domani in consiglio dei Ministri, torna sull’argomento al centro del dibattito del dopo manovra. Brunetta ha, a questo proposito, citato l’esempio di quanto avviene al Parlamento europeo dove gli emolumenti dei politici vengono ridotti anche della meta’ in base alle assenze.
“Sono d’accordo perché venga introdotto un meccanismo simile anche in Italia”, ha affermato il ministro, a margine di una conferenza sullo stato di digitalizzazione della Pubblica amministrazione in Sicilia. Tuttavia, Brunetta ha sottolineato che “il costo maggiore della politica pero’ riguarda i servizi, le infrastrutture e le spese per gli affitti”.
Il ministro ha fatto poi riferimento alla manovra finanziaria “quanto previsto dalla manovra e’ l’approccio piu’ completo, piu’ strutturale e positivo su questo tema. Il governo quello che puo’ fare lo sta facendo e lo ha gia’ fatto - ha continuato- ci dovra’ essere una convergenza sui costi della politica rispetto agli altri Paesi europei che sara’ operativa a partire dal 2012 e proprio oggi vedro’ il presidente dell’Istat per concordare il lavoro della commissione da lui presieduta”.
Il ministro ha fatto poi riferimento alla manovra finanziaria “quanto previsto dalla manovra e’ l’approccio piu’ completo, piu’ strutturale e positivo su questo tema. Il governo quello che puo’ fare lo sta facendo e lo ha gia’ fatto - ha continuato- ci dovra’ essere una convergenza sui costi della politica rispetto agli altri Paesi europei che sara’ operativa a partire dal 2012 e proprio oggi vedro’ il presidente dell’Istat per concordare il lavoro della commissione da lui presieduta”.
FINI - "Non si arrivera' a pagare i deputati a ore. E' l'indennita', non la diaria da legare alle presenze, o si torna alla democrazia per censo". Lo dice Gianfranco Fini, manifestando sorpresa per la proposta Calderoli, rilanciata da Brunetta.
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