Roma, 20 lug. (Adnkronos/Ign) - Il Senato ha respinto la richiesta di arresti domiciliari per Alberto Tedesco, il senatore ex Pd coinvolto nello scandalo sanità in Puglia. L'aula di palazzo Madama ha bocciato la richiesta con 151 voti, mentre 127 sono stati i voti favorevoli e 11 astenuti. La votazione si è svolta con a scrutinio segreto come chiesto dal Pdl.
"Prendo atto, senza ipocrisia, che l'orientamento che è prevalso non va nella direzione auspicata dai cittadini e non è nell'interesse del Senato", ha commentato quasi distaccato Tedesco, che, parlando in aula prima del voto con la voce incrinata dall'emozione, aveva chiesto di votare sì, e in modo palese, al suo arresto sottolineando la necessità di "attivare rapidamente la strada del processo.
"Avremmo potuto evitare tutto questo se si fosse aderito alla mia richiesta in aula", spiega il senatore pugliese che sulle motivazioni della scelta di palazzo Madama ha pochi dubbi: "Si è voluta alzare una cortina fumogena che non fa bene a me a al Senato". E evidenzia in particolare il comportamento della Lega: "In passato i leghisti esponevano il cappio, non possono dare lezioni a nessuno. Ma devono essere coerenti tra quello che dicono e quello che fanno".
Tedesco chiarisce che non ha intenzione di dimettersi: "Darei ragione ai Pm che dicono che la mia posizione è potenzialmente criminogena". Confermando quanto già detto nelle sue dichiarazioni in aula ("avrei sopportato volentieri di difendermi nel processo"), Tedesco comunque annuncia: "Dico sin da ora che rinuncio alla prescrizione".
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