Il ministro dell’Interno vuole sostituire il premier e rifondare il centrodestra con il sostegno di Alfano
Roberto Maroni ha ottenuto la prima, grande vittoria in Parlamento da quando ha lanciato la sfida al cerchio magico di Bossi per il controllo della Lega. Berlusconi è ormai un problema, e bisogna lavorare alla sua sostituzione con una figura più moderata, magari recuperando alla bisogna, per un nuovo governo di centrodestra, i voti dei figliol prodighi: Fini e Casini. Il controllo del gruppo alla Camera è essenziale, e oggi i maroniani hanno messo in stretta minoranza i fedeli di Marco Reguzzoni, vicini a Bossi e ancore legati a Berlusconi.
LA STERZATA DELLA LEGA – Seduto tra i banchi dei suoi deputati e non in quelli del governo, Roberto Maroni vigila sull’ultimo atto della sua strategia. I deputati leghisti eseguono le disposizioni, e votano a favore dell’arresto di Alfonso Papa: “Forse non tutti, ma 43 su 56 sono sicuri”, garantisce uno dei luogotenenti di Maroni alla Camera. Una strategia che va avanti da mesi, ma oggi “la Lega ha definitivamente sterzato”, assicura un ‘maronita’. Che fissa ormai con certezza il punto dello strappo finale: “A settembre, massimo ottobre, cambierà tutto”.
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