di Xavier Jacobelli
Come direbbe Flaiano, la situazione è grave, ma non è seria. Parole da stampare a lettere cubitali all'ingresso di Montecitorio e Palazzo Madama, le cui assemblee fanno finta di tagliare i privilegi mentre le Borse crollano, il ministro del'Economia è azzoppato da questioni giudiziario-immobiliari e, alla buon'ra, il capo del governo si decide ad intervenire in Parlamento con tutti i rischi del caso. Stavolta non può sparare le solite barzellette e dirci che tutto va bene, perchè i mercati sono pronti ad azzannarlo alla giugulare.
Intanto, la contabilità dei parlamentari nei guai con la giustizia continua ad aggiornarsi. Attualmente sono 84, dicansi ottantaquattro i rappresentanti del popolo eletti in modo blindato, che hanno conti in sospeso con la Giustizia. Ce n'è per tutti i partiti e per tutti i gusti. Praticamente, uno su dieci non è tranquillo. Ognuno ha le sue rogne e i reati sono variegati. I colleghi Enrico Del Mercato, Antonio Fraschilla ed Emanuele Lauria, su Repubblica hanno ricostruito la mappa della vergogna, il database degli inquisiti nel quale spiccano i 28 deputati sui 90 dell'assemblea regionale siciliana. "Uno su tre è indagato, sotto processo oppure è già stato condannato per reati che vanno dal peculato alla truffa, passando per associazione mafiosa e abusi d'ufficio vari".
Panorama, intanto, ha contato tutti gli esponenti del Pd che, a vario titolo, sono indagati dalle procure d'Italia. Sono 101, come i dalmata della mitica carica. Ma questo non è un film e nemmeno una fiction. I reati su cui indagano i giudici parlano di: corruzione, abuso d'ufficio, peculato, truffa, turbativa d'asta, finanziamento illecito dei partiti.
Continua ...
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