Parigi rivede la ribasso le stime sulla crescita del Pil e prepara un piano per recuperare 12 miliardi: contributo straordinario del 3% per chi guadagna oltre 500mila euro, rincaro delle imposte su sigarette e bevande alcoliche
PARIGI - La decisione era attesa ed è arrivata puntuale: il premier francese Francois Fillon ha annunciato la revisione al ribasso delle stime di crescita per il 2011(dal 2 all'1,75%) e il 2012 e un conseguente pacchetto di tagli da 12 miliardi di euro per fronteggiare la crisi economica. L'obiettivo, ha sottolineato il primo ministro in una conferenza stampa, è ridurre il rapporto deficit/Pil al 4,5% nel 2012. L'imposta straordinaria sui redditi più alti, ha spiegato ancora Fillon, sarà cancellata con il ritorno del rapporto deficit/Pil al 3%. La ricetta di Parigi. Il menu dell'austerità comprende tagli per un miliardo di euro nel 2011; somma che nel 2012 salirà a 11 miliardi grazie a una tassa addizionale del 3% sui redditi superiori a 500mila euro e con la riduzione del 10% di alcune agevolazioni che favoriscono l'elusione fiscale. "L'addizionale del 3% sui redditi sopra 500mila euro - ha spiegato il premier - rimarrà in vigore fino a quando la Francia non avrà ricondotto il rapporto deficit/pil sotto il 3%". Un traguardo che Parigi fissa al 2013. La Francia, poi, rivedrà la tassazione sugli immobili: "Senza mettere in dubbio l'esonero per la prima abitazione - ha affermato Fillon - modificheremo la tassazione delle rendite immobiliari". Sarà quindi rivisto il meccanismo di tassazione delle plusvalenze immobiliari, con la "cancellazione dell'abbattimento forfettario per la durata di detenzione", che offre vantaggi fiscali a chi è proprietario di un immobile per più di 5 anni. Inoltre, l'esonero dagli oneri sociali per le ore di straordinario sarà ridotto, come anticipato dallo stesso Fillon durante colloqui con i sindacati: "I dipendenti continueranno a beneficiare degli abbattimenti fiscali", ha però sottolineato il primo ministro. E ancora: sarà armonizzata a quella tedesca la regola per il rinvio dei deficit nei conti delle aziende, di cui approfittano soprattutto le grandi società, che possono in questo modo diluire le perdite su diversi esercizi o dedurle dai profitti degli anni precedenti, riducendo la propria imposta sulle società. Infine aumenteranno i prezzi relativi a tabacco, alcool e bevande.Continua ...
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