Comunicato di Maria Grazia Lucchiari
La salute dei padovani è sotto attacco tutto l’anno. I livelli pericolosi dell’ozono di questa estate sono l’equivalente delle polveri sottili invernali, un dato fuorilegge che ci pone ai vertici della classifica delle città più inquinate e quindi malate d’Italia. Da mesi andiamo denunciando che l’amministrazione comunale dovrebbe porre più attenzione al problema ozono, infatti, a più riprese abbiamo rilevato che il dovere di informazione, che la legge impone, non viene soddisfatto. Oggi finalmente anche Legambiente lo nota. Parliamo della Soglia di Informazione, i 180 microgrammi per metrocubo d’aria, raggiunta dal gas chiamato ozono, soglia superata consecutivamente negli ultimi tre giorni a Padova, ma il sito del Comune non lo nota. Così come non lo ha notato il 27 giugno, il 4 luglio e 11 luglio. Si chiama Soglia di Informazione proprio perché il Comune ha l’obbligo di informare sul pericolo ozono e le iniziative che addotta a tutela della salute pubblica. All’assessore all’ambiente, Alessandro Zan, diciamo che non è sufficiente inviare alla pagina dell’Arpav gli utenti che si collegano al sito web del Comune, inoltre, lo sollecitiamo ancora una volta a chiamare l’Arpav per ripristinare il Bollettino delle previsioni sull’ozono, che non offre il servizio da settembre 2010. Peraltro la stessa Arpav scrive che gli utenti del Bollettino nel 2010 sono molto numerosi.
Non vorremo che inquinamento e malattia fossero considerate “il prezzo della modernità” così come sembrano convinti gli assessori Zan e Rossi. A noi, invece, pare più il frutto di una inadeguata ed inefficace politica ambientale di chi amministra la città, ricordiamo che dal 2005 le polveri sottili a Padova sono costantemente oltre la soglia che la legge individua a tutela della salute. Ma soprattutto è la mancata adozione di un Piano di Qualità dell’Aria di cui l’amministrazione si ostina a non dotarsi. Un Piano di Qualità dell’Aria che per la legge è ben altro dalle misure emergenziali che l’assessore Zan adotta solo e limitatamente nei mesi invernali. Un Piano di Qualità dell’Aria che dovrebbe prevedere l’adozione della Valutazione Ambientale Strategica, e non è un caso che la Provincia di Padova dal 2005 non lo abbia mai approvato.
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