Si ipotizza di elevare a 100mila euro la soglia oltre la quale si dovrà pagare il contributo di solidarietà. Ancora stallo sulla riforma delle pensioni
di ALBERTO D'ARGENIO
ROMA - Arriva in Senato la manovra bis da 45 miliardi chiamata a mettere al sicuro i conti pubblici italiani. Sulle modifiche al testo Pdl e Lega restano distanti. Mentre sulla politica piomba lo sciopero generale della Cgil (6 settembre), gli occhi sono tutti puntati sulla commissione Bilancio di Palazzo Madama, dove il termine per presentare gli emendamenti scade lunedì prossimo. L'obiettivo della maggioranza, o meglio il desiderio, è quello di trovare un accordo al Senato in modo da arrivare alla Camera con un testo blindato da approvare in fretta. Ma dentro al Pdl, così come nella Lega, un accordo su come modificare il decreto non c'è. Figurarsi tra i due partiti alleati. Se il segretario Alfano ha iniziato gli incontri con gli scontenti pidiellini, oggi si riuniscono gli esperti economici del Carroccio per fare il punto. Pesano ancora il no leghista alle pensioni e il botta e risposta tra Bossi e Berlusconi sulla fine dell'unità d'Italia.
Spedito il via libera delle commissioni Costituzionale e Lavoro del Senato. Secondo il ministro Sacconi il voto favorevole del Terzo polo alla Lavoro "è un fatto molto significativo". Per il Pdl in versione Alfano trovare un'intesa con l'Udc sulla manovra sarebbe il top. Proprio Alfano ha iniziato il lavoro per trovare un'intesa nel suo partito. Ieri ha incontrato il capo dei "frondisti" Guido Crosetto. Lui si dice "soddisfatto", ma ricorda che il vero confronto ci sarà oggi con il vertice tra segretario e direttivo dei gruppi, l'organo che rappresenta tutte le anime del Pdl (ognuna con le sue proposte, spesso di segno opposto). Mentre anche gli scaioliani presentano i loro emendamenti, un punto di convergenza lo indica il vicepresidente dei deputati berlusconiani Massimo Corsaro: non si dà per vinto su pensioni (no della Lega), ripropone l'aumento di uno o due punti di Iva (no di Tremonti e di Bossi), ma parla di alzare la soglia sopra la quale (oggi 90mila euro) scatta l'Eurotassa (si ipotizzano 100mila euro, ma non si esclude di arrivare a 150mila). Una proposta che anche il Carroccio da qualche giorno ha preso in considerazione e che potrebbe essere accompagnata da sgravi per le famiglie anche per attrarre l'Udc. Il portavoce del premier, Paolo Bonaiuti, torna ad aprire alle modifiche (a saldi invariati), ma ammonisce che il testo deve essere approvato in tempi rapidi. Ma per l'Idv il Paese è fermo per colpa delle divisioni della maggioranza. E che un accordo sia lontano lo testimonia La Padania: titola l'edizione di oggi ("La Lega difende le regioni del Nord") sulla manovra e ribadisce il no alle pensioni, al taglio agli enti locali e punta il dito contro l'evasione ("prevalente al Sud"). "Il sistema si rivolta contro la Lega", è il leit motiv.
Il presidente del Senato, Renato Schifani, invita i partiti a prendere in considerazione gli emendamenti "astraendosi dalle parti politiche di provenienza". Ma sul piede di guerra, oltre ai comuni, ci sono anche le regioni: si riuniranno in conferenza straordinaria il primo settembre per reagire ai tagli del decreto bis. Se il centrista Buttiglione boccia l'ipotesi di aggredire le cooperative per recuperare fondi, la commissione Ambiente del Senato vota perché non venga smantellato il Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti.
Nessun commento:
Posta un commento