sabato 20 agosto 2011

Medio Oriente, Hamas annuncia "Fine della tregua con Israele"

Escalation in Palestina: dopo gli attentati di Eilat e la durissima rappresaglia di Tel Aviv, l'annuncio del movimento integralista al potere nella striscia di Gaza, che nega il coinvolgimento con gli attacchi. Il Libano contro gli Usa: "A Eilat non sono stati attacchi terroristi"

TEL AVIV - Il movimento integralista Hamas al potere nella Striscia di Gaza ha annunciato in nottata di non ritenersi più vincolato dalla tregua di fatto che da oltre due anni osservava con Israele. "Non esiste più nessuna tregua con il nemico", afferma un comunicato diffuso da una delle emittenti radiofoniche della Striscia. L'annuncio fa seguito all'escalation di violenze registrata negli ultimi due giorni. Dopo gli attacchi coordinati1avvenuti giovedì nel deserto del Neghev, a Eilat, in cui hanno perso la vita sei civili e due militari israeliani, le forze armate dello stato ebraico per rappresaglia hanno colpito più volte la Striscia di Gaza 2 provocando quattordici morti, tra cui alcuni bambini. Chiamata in causa dalle autorità israeliane, Hamas ha negato ogni responsabilità per gli attacchi del Neghev. E dalla Striscia di Gaza, questa mattina sono stati lanciati tre razzi in direzione di Ashdod. Tre persone sono rimaste ferite, delle quali due gravemente. "Un razzo ha colpito un'abitazione, ma non ha causato vittime - ha spiegato il portavoce della polizia Luba Samri - mentre il secondo è finito in un luogo aperto tra le dune e ha ferito tre palestinesi che risiedevano in Israele illegalmente". Israele-Egitto, caso diplomatico. L'Egitto ha richiamato il suo ambasciatore in Israele, e contestualmente ha convocato l'ambasciatore israeliano al Cairo, per protestare contro l'uccisione, giovedì sera, di tre suoi agenti della sicurezza al confine con lo Stato ebraico. "L'Egitto ha deciso di richiamare il suo ambasciatore in Israele fino a quando non saranno presentate scuse ufficiali" da parte dello Stato ebraico. Al contempo, "il governo incarica il ministro degli Esteri egiziano di convocare l'ambasciatore israeliano al Cairo in segno di protesta per le morti causate sul lato egiziano del confine dalle sparatorie dall'altro lato della frontiera". Il governo egiziano chiede inoltre "un'inchiesta ufficiale congiunta per chiarire le circostanze dell'incidente e che sia intrapresa un'azione legale per salvaguardare i diritti delle vittime e dei feriti egiziani". Scontro Libano-Usa all'Onu. Beirut, come membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha bloccato una dichiarazione di condanna del Consiglio che avrebbe definito "attacchi terroristi" quelli di giovedì nel Neghev. Dure critiche degli americani: "Il termine 'terrorista' è quello che il Consiglio utilizza sempre dopo questo tipo di attentati".

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