Il sindacato si schiera contro la disposizione contenuta nella manovra: no all'accorpamento delle festività laiche alle domeniche.
Roma, 19 ago. (TMNews) - Spostare o accorpare alla domenica le festività civili e laiche "colpisce l'identità e la storia del nostro Paese, ne indebolisce la memoria e rappresenta un grave limite per il futuro", producendo un "irrisorio beneficio economico". Per cancellare questa scelta contenuta nella manovra, la Cgil lancia una petizione per salvaguardare le tre ricorrenze in discussione (il giorno della Liberazione, quello del lavoro e quello della Repubblica), che si potrà firmare sul sito della confederazione o alle Camere del lavoro. La segreteria della Cgil in una nota sottolinea che "in un provvedimento iniquo, che noi contrastiamo con forza, si colloca anche una norma che colpisce l'identità e la storia del nostro paese, ne indebolisce la memoria e rappresenta un grave limite per il futuro". Le ricorrenze civili, spiega il sindacato di corso d'Italia, "vanno celebrate con attenzione e rispetto, perché parlano a tutti, alla ragione stessa del nostro stare insieme, e perché i valori che esse affermano non siano ridotti a un momento residuale". Il 25 aprile, il 1 maggio e il 2 giugno, ovvero "il ricordo della Liberazione del nostro paese da una dittatura feroce e sanguinaria, la celebrazione del lavoro come strumento di dignità per milioni di donne e uomini che con la loro fatica ed intelligenza consentono al Paese di progredire, la celebrazione del passaggio alla Repubblica parlamentare", sono "tappe fondamentali che non intendiamo consentire vengano cancellate".Continua ...
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