sabato 20 agosto 2011

Orari liberi per i negozi e accesso alle professioni: i nuovi stop ai vincoli

Sui taxi si cambia, niente numero chiuso. La «vacatio legis» sull'acqua e la svolta per tabaccai e farmacie

ROMA - Negozi in città aperti anche di domenica, a Ferragosto o Natale: l'ultima manovra estende la sperimentazione prevista in quella di luglio che era limitata alle località turistiche e alle città d'arte. Via alla liberalizzazione dei servizi pubblici, con le Regioni e gli enti locali chiamati entro un anno ad adeguare i propri statuti alla libera concorrenza. E se le lenzuolate di Bersani avevano incontrato delle resistenze, il decreto prevede una spinta: l'adeguamento di Comuni, Province e Regioni «costituisce elemento di valutazione della virtuosità degli enti» in base al «nuovo patto di stabilità interno». Addio anche - almeno sulla carta - al numero chiuso per tabaccai, edicole, farmacie, taxi e per tutte le attività contingentate in base al bacino di utenza. Nella manovra di Ferragosto è espresso un principio di liberalizzazioni tout-court: «L'iniziativa e l'attività economica privata sono libere ed è permesso tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge». Una mossa che divide. «La norma serve al governo per avere il titolo "liberalizzazioni" nella manovra perché glielo chiedeva l'Europa. In realtà colpendo tutto non colpisce nessuno, perché il governo non ha interesse a toccare determinati settori», attacca Antonio Lirosi, che è stato il primo «Mister Prezzi» e oggi è responsabile diritti dei consumatori del Pd. Bisogna fare delle distinzioni, ribatte Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo: «Solo trasporti, ambiente e servizio idrico» sono direttamente liberalizzati. Anche l'acqua, dopo il referendum? «Per come è stato propagandato il referendum si chiedeva di scegliere: acqua pubblica sì o no. In realtà - risponde Saglia - abrogando l'articolo 23 bis si è creata una vacatio legis . Ma c'è confusione, liberalizzare non vuol dire cedere ai privati». Ecco cosa prevede la manovra:

Licenze, addio alle restrizioni Entro dicembre vanno «abrogate le restrizioni in materia di accesso ed esercizio delle attività economiche». Dunque le licenze non avranno più vincoli per «area geografica, popolazione e criteri di fabbisogno»: ci potrebbero essere due farmacie o due tabaccherie nella stessa strada e nessuna nelle periferie poco appetibili commercialmente; via i divieti di esercizio di una attività economica al di fuori di una certa area geografica e le imposizioni di distanze minime tra le localizzazioni delle sedi deputate. «Singole attività economiche possono essere escluse» con decreto del presidente del Consiglio. Ma così come è scritta la manovra bis, l'interpretazione è quella di una liberalizzazione omnibus. «Sì, ma questo non significa che sia politicamente percorribile», chiarisce Saglia: ci sono da bilanciare gli interessi delle categorie interessate e la norma si deve armonizzare con le competenze delle Regioni e dei Comuni. Infatti, «la fase successiva sarà un regolamento e il passaggio in Conferenza Stato-Regioni e in quel contesto andranno valutati i settori di intervento».

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http://www.corriere.it/economia/11_agosto_20/orari-liberi-per-i-negozi-e-accesso-alle-professioni-i-nuovi-stop-ai-vincoli-melania-di-giacomo_a26de82a-caf8-11e0-b86a-917f0100247d.shtml

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