Il direttore del Tg1 sotto accusa per un conto da 86 mila euro. La difesa: già restituiti 68 mila euro, è un attacco politico
Augusto Minzolini (Ansa) |
L'indagine era scattata nel marzo scorso in seguito alle denunce presentate da alcune associazioni di consumatori e dall'Idv, ma già dalla fine del 2010 attorno al caso Minzolini erano divampate le polemiche politiche e all'interno della Rai, con richieste di chiarimenti anche da parte del presidente Paolo Garimberti e del consigliere Nino Rizzo Nervo (centrosinistra), che aveva parlato di «stranezze» («Ha speso più del totale a disposizione dei 31 dirigenti Rai con la qualifica di direttore: 60 mila euro»), e annunci di querele reciproche fra i protagonisti della vicenda. Ora fra gli atti dell'inchiesta depositati ci sono i verbali del consiglio d'amministrazione della Rai e il resoconto dell'indagine interna condotta da Masi, oltre alle ricevute delle spese sostenute dal direttore e agli accertamenti svolti dalla Guardia di finanza presso la Deutsche Bank che aveva emesso la carta di credito Rai.
In particolare, come era già emerso nel dicembre 2010 dalla relazione a firma di Andrea Sassano, capo dello staff dell'allora direttore generale, gli 86.680 euro erano stati spesi in pranzi, cene e viaggi di rappresentanza in 129 giorni di trasferta, 40 delle quali avvenute nei fine settimana. Nel rapporto si faceva riferimento anche a soggiorni a Venezia, Istanbul, Londra, Marrakech, Cannes, Praga e Amburgo. Nei mesi scorsi Minzolini ha restituito 68 mila euro di quella cifra e l'azienda lo ha «assolto», qualificando le trasferte con la carta di credito aziendale come «spese di rappresentanza».
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