Il critico d’arte sindaco della città siciliana fa attaccare un manifesto per incitare i cittadini alla ribellione
“Ma quale mafia! Cittadini, ribellatevi”: è questa la frase che appare su un grande manifesto affisso in piazza Libertà, nel cuore di Salemi (Tp), per incitare i cittadini. A far cosa? Scrive l’Ansa che Vittorio Sgarbi, sindaco della città, chiede ai cittadini di non accettare le ricostruzioni giudicate “fantasiose, suggestive”, e contenute in alcuni rapporti di polizia giudiziaria dell’indagine Salus Iniqua relativi ai presunti tentativi di condizionamento dell’attività amministrativa da parte dell’ex deputato della Dc, Giuseppe Giammarinaro”.
LA NOTA DEL COMUNE - “Altri manifesti – si legge in una nota del Comune – nelle prossime ore, saranno collocati in diversi punti della citta’. ‘Sono indagini malate – dice Sgarbi – perche’ senza alcun riscontro oggettivo si sono elevate maldicenze e chiacchiericcio a ipotesi di reato. Si parla di una mafia che non c’è. O di quella che è stata, come quando si evocano i Salvo, tacendo che l’ultimo di loro è morto nel 1983. Non c’è niente di più grave – ammonisce Sgarbi – che usare la mafia a sproposito. La mafia va aspramente combattuta, ma non è lecito inventarla”, dice il critico. Il quale probabilmente non si accorge che in questo modo sta chiedendo di ribellarsi proprio ai giudici. Sgarbi ieri ha inviato due lettere: al ministro Roberto Maroni e al Capo della Procura di Marsala, Alberto Di Pisa. In quest’ultima il sindaco di Salemi, citando fatti specifici e manifestando comunque la disponibilità a fornire ogni dettaglio sulle accuse da lui rivolte al questore e al maresciallo dei carabinieri, sollecita di fatto l’apertura di una formale inchiesta.Continua ...
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