venerdì 12 agosto 2011

Manovra, ira di Regioni, Comuni, Province "Tagli insostenibili, abbiamo già dato"


Commenti durissimi dagli enti locali. E a guidare la rivolta anche due esponenti della maggioranza. Formigoni: "Effetti depressivi e antisociali, così il federalismo fiscale non esiste più". Alemanno:: "Frutto delle divisioni nel governo". Zingaretti: Macelleria sociale". Lettera delle associazioni degli imprenditori: "Manovra strutturale per convincere i mercati"

ROMA - "Sconcertante", "insostenibile", una "macelleria sociale". E' una bocciatura senza appello il parere degli Enti locali sulla manovra economica del governo. I giudizi consegnati alla stampa dai rappresentanti di Comuni, Regioni e Province dopo l'incontro con l'esecutivo a Palazzo Chigi sono durissimi. 

L'ira di Formigoni. Tra i più severi Roberto Formigoni. Questa manovra, commenta, avrà "effetti depressivi e antisociali perché colpisce servizi essenziali soprattutto per i meno abbienti". "La nostra proposta - dice - è di abolire i tagli e di sostituirli con altre misure con cui repererire le risorse necessarie". Il presidente della Lombardia dopo aver sottolineato che i tagli di trasferimenti annunciati dal governo per gli enti locali "saranno di 6 miliardi nel 2012 e di 3 miliardi nel 2013" ricorda che "questa è la terza manovra in 12 mesi e l'ultima ha scaricato già un peso abnorme sulle Regioni: il peso di quella di luglio 2011 è del 50 per cento sulle Regioni che pesano solo per il 16 per cento sulla spesa totale. E' evidente - rimarca - il pesantissimo effetto distorsivo a danno delle Regioni".

"Fine del federalismo fiscale". I motivi di scontento di Formigoni sono però anche altri e sembrano essere strettamente legati alle faide che da tempo si combattono in seno alla maggioranza di centrodestra. Dopo aver riferito dell'annuncio Tremonti di voler anticipare con la manovra il federalismo fiscale, il governatore lombardo infatti accusa: "Non capisco cosa si anticipi, le Regioni hanno detto che la manovra di luglio già affossa il federalismo fiscale. Se a quei tagli ne aggiungiamo altri, anche dal punto di vista delle Regioni il federalismo fiscale non esiste più. L'ammontare dei tagli nel 2010 era 4,5 miliardi nel 2011 di 9,5 miliardi".

I Comuni non si arrendono. Forse ancora più negativo il giudizio dei Comuni. "Una manovra iniqua e completamente inaccettabile", la definisce il vicepresidente dell'Anci Graziano Delrio. "Ci siamo seduti a questo tavolo con l'aspettativa di una revisione seria delle manovre precedenti", ma ai comuni "vengono tagliati ulteriori 1,7 miliardi" ha aggiunto Delrio. "Ci appelliamo quindi al presidente del Consiglio - ha spiegato - perché cambi l'impostazione della manovra. Altrimenti, tra sei mesi, saremo ancora qui a parlare dell'ennesima manovrina".

Alemanno spera nel premier. Appello al premier che non sembra essere solo retorico. Secondo il sindaco di Roma Gianni Alemanno potrebbe invece trovare a Palazzo Chigi orecchie attente. "Oggi - rivela confermando ancora una volta le profonde divisioni interne al governo - mentre Tremonti prospettava i tagli alle Regioni e agli Enti locali, ho visto il presidente del Consiglio molto perplesso, per cui credo, anzi auspico, che la partita non sia ancora finita".
Continua ...
http://www.repubblica.it/economia/2011/08/12/news/reazioni_enti_locali-20365727/

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