Ecco le origini antiche delle superstizioni che ancora oggi animano la festa di Halloween
Halloween è alle porte, e quale miglior occasione per parlare di superstizioni che una vacanza in cui ci si concentra sugli spiriti e i simboli esoterici. Che voi siate superstiziosi o meno, scoprire le origini di queste credenze comuni è davvero uno sguardo affascinante sulla religione e sulla psicologia umana.
ROMPERE UNO SPECCHIO – Causa sette anni di sfortuna. Quando eravamo bambini, ci si diceva che questa superstizione derivava dal fatto che nel medioevo comprare uno specchio sarebbe costato a una persona media sette anni di lavoro. I romani furono i primi a creare specchi fatti di vetro. Credevano inoltre che la loro invenzione avesse il potere di rubare un soffio d’anima alla persona che l’avrebbe usata. Se il riflesso di una persona fosse apparso distorto, allora la sua anima sarebbe stata corrotta e intrappolata. Fortunatamente, i Romani credevano anche che l’anima potesse essere rinnovata, dopo sette anni.
GATTI NERI – Mentre la maggior parte delle culture occidentali considerano i gatti neri portatori di cattiva sorte, molte aree del Regno Unito li considerano animali fortunati. Infatti, sembra che i gruppi pagani di queste zone li considerassero portatori di fortuna da così tanto tempo che i primi Cristiani cominciarono a diffondere storie sul fatto che fossero malvagi. In particolare, questo genere di storie legavano i gatti alle streghe, il che è molto coerente visto che i Cristiani accusavano i Pagani di essere streghe.
Nessun commento:
Posta un commento