Sono indubbiamente significative le dichiarazioni del presidente della commissione Ue Jose' Manuel Barroso fatte recentemente nell’intervista con il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung che mirano di essere rilette e analizzate.
Secondo Barroso, infatti, la crisi dei debiti è la sfida più grande che si sia presentata dinanzi all’Europa Unita dalla nascita di questa organizzazione. “Solo con una azione coordinata e serie dei governi e delle istituzioni europee c’è la possibilità di uscire da questa condizione”.
Il presidente della commissione europea ha ribadito: “I paesi dell’Euro possono riacquistare il loro prestigio solo con maggiore compattezza e con il rispetto delle regole”. Secondo Barroso un problema importante è che oggi in tutta Europa, la gente si fida sempre meno dei politici.
Il monito di Barroso giunge mentre nei mesi di Agosto e Settembre, la disoccupazione del 10% ha colpito l’intera zona Euro secondo quanto ha annunciato Eurostat. Il che significa che 15700 mila persone, nel mese di Agosto, hanno cercato lavoro senza trovarne uno.
È cresciuta anche l’inflazione che su base annua, sempre nella zona euro, nel Settembre 2011, ha toccato la quota del 3%.
La novità, sullo scenario europeo, è che per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale, anche la Francia ha presentato un budget in calo con notevoli tagli, un segnale che testimonia che pure i francesi ora si sentono in pericolo.
Nella locomotiva dell’Europa, la Germania, l’esito degli ultimi sondaggi rivela la scetticità della gente nei confronti del governo e la maggiorparte degli interpellati credono che il governo di Berlino stia nascondendo verità sulla gravità della crisi all’opinione pubblica. L’84% dei tedeschi hanno detto che il governo nasconde loro le verità sulla crisi e solo il 12% si fidano dell’amministrazione Merkel.
Considerata la situazione attuale, molti esperti sottolineano che c’è bisogno della centralizzazione dei poteri in Europa e la trasformazione di questa unione in un qualcosa come il sistema federale americano. Al contrario, c’è chi indica la fine dell’Unione come l’unica via d’uscita.
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