BRUXELLES - S’inasprisce il confronto tra Turchia e Repubblica di Cipro sulle acque del Mediterraneo. Ankara ha inviato una nave per prospezioni petrolifere, scortata da imbarcazioni militari, non lontano da dove opera un’altra nave per conto del governo greco-cipriota. Contemporaneamente, anche Israele è impegnato nella ricerca di giacimenti di gas nella zona.D’intesa con la Repubblica turco-cipriota che controlla la parte nord dell’isola, la Turchia insiste per un accordo internazionale preventivo e considera l’iniziativa greco-cipriota una provocazione, come conferma il vicepremier Bulent Arinc: “La Turchia non può starsene ferma a osservare quello che succede. Anche noi abbiamo interessi economici. Intendiamo esercitare il nostro diritto a cercare risorse petrolifere”. L’imbarcazione turca Piri Reis è partita venerdì da Smirne, con la missione di esplorare la zona offshore oltre le acque territoriali di Cipro del nord. Una missione che rischia di portare una tempesta non solo politica nella zona. Nel frattempo Adreas fog Rasmussen esprime le preoccupazione dell’Alleanza Atlantica per ciò che sta accadendo tra Turchia, membro della Nato, e Cipro del nord auspicando che le ultime tensioni non portino al conflitto i due paesi.
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