Il giovanissimo ambientalista è oggi presidente di "Plant for planet", associazione con rappresentanze in 70 nazioni, che coinvolge 132 ragazzi, 23 dei quali "dipendenti". A Cuneo premiata anche "Radio Africa N°1", per l'impegno a favore dell'indipendenza e contro la desertificazionedi SARA FICOCELLI
Aveva 9 anni quando, dopo una lezione sulla fotosintesi clorofilliana, decise di piantare un primo alberello nella propria scuola. L'esperienza gli piacque al punto che quel giorno Felix Finkbeiner promise che si sarebbe impegnato per piantare un milione di alberi in Germania. Quattro anni dopo, la sua promessa è stata mantenuta. A soli 13 anni, Felix è oggi presidente di "Plant for planet", associazione con rappresentanze in 70 nazioni, che coinvolge 132 ragazzi, 23 dei quali "dipendenti". "A tutti piace parlare della crisi climatica - ha detto al IX Forum internazionale di Greenaccord 1 - ma il parlarne solamente non può arrestare lo scioglimento dei ghiacciai, o la scomparsa della foresta pluviale. E ogni qualvolta gli adulti semplicemente ne parlano e non agiscono, spetta ai ragazzi prendere in mano la questione". Un messaggio chiaro e diretto, destinato agli oltre 400 studenti cuneesi intervenuti al Cinema Monviso e al Centro Incontri della Provincia di Cuneo in occasione del forum. Felix e gli altri membri dell'associazione hanno come obiettivo principale l'eliminazione delle emissioni di anidride carbonica. E della povertà. Il loro discorso è molto semplice: bandite le emissioni di carbonio a livello globale, chiunque sia responsabile del superamento della cifra di una tonnellata e mezzo di CO2 dovrà pagare per l'eccesso. Secondo punto: la riforestazione. L'obiettivo di "Plant for planet" è quello di riuscire a piantare 500 miliardi di alberi, per arrivare a un trilione in dieci anni. Ispirato dal lavoro di Wangari Maathai, attivista keniota e Premio Nobel per la Pace, scomparsa qualche settimana fa, Felix ha creato una rete internazionale di "accademie" dove ai ragazzi si insegna come entrare in azione nei propri Paesi, cominciando dai banchi di scuola, con l'intenzione - utopistica ma, come dimostra il traguardo da lui raggiunto in pochi anni, possibile - di cambiare il mondo. "All'inizio - ricorda - volevamo salvare gli orsi polari. Ora abbiamo capito che dobbiamo salvare il nostro futuro". Felix ha alle spalle una famiglia forte che crede nell'ambiente e che gli ha saputo trasmettere la capacità di sognare, trascinare e coinvolgere. E' convincente, carismatico, contagioso, insomma ha tutte quelle doti che sono indispensabili per trasmettere agli altri entusiasmo e idee nuove. "Abbiamo capito - ha spiegato a Cuneo - che negli adulti c'è un errore di percezione. Voi fate del futuro una questione accademica, ma per noi bambini è una questione di sopravvivenza. Gli adulti a volte sono come scimmie, che preferiscono scegliere una banana oggi piuttosto di averne un casco intero domani".Continua ...
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